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venerdì 20 luglio 2012

Fermo auto: chi circola rischia la galera


Se il proprietario circola con un'auto sottoposta a fermo amministrativo, rischia la galera: così la Cassazione

Infischiarsene del fermo amministrativo dell'auto e circolare nonostante lo stop, equivale a rischiare la galera: è quanto emerge dalla sentenza 28979 del 19 giugno 2012, pubblicata il 18 luglio dalla terza sezione penale della Cassazione.
NIENTE SCUSE - Se sorpreso dagli agenti delle Forze dell'ordine a circolare sulla vettura sottoposta alla misura cautelare amministrativa, il proprietario del mezzo rischia la reclusione per la violazione dei sigilli. Non può invocare alcun errore scusabile sull'interpretazione della norma incriminatrice. È vero che le Sezioni unite penali della Suprema corte hanno deciso in questo senso solo di recente, con la sentenza 5385/10; ma è ormai stato chiuso il contrasto di giurisprudenza esistente sulla configurabilità del reato secondo l'articolo 349 del Codice penale: "Chiunque viola i sigilli, per disposizione della legge o per ordine dell'Autorità apposti al fine di assicurare la conservazione o la identità di una cosa, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni". "Pizzicato" nel 2007 dai Vigili di Udine sulla Renault Clio priva di sigilli, l'automobilista s'è alla fine visto confermare la condanna a 10 mesi di reclusione più 600 euro di multa, pure dalla Cassazione, dopo le sconfitte di fronte al Tribunale di Udine del 2008 e alla corte d'Appello di Trieste del 2011. La macchina sottoposta a fermo deve rimanere ferma in garage. L'imputato paga 1.000 euro alla cassa delle ammende.
NEL DUBBIO... - La Cassazione ha ricordato una regola importante: nel dubbio se una condotta sia lecita o no (circolare con auto sottoposta a fermo), si deve essere ancora più prudenti. L'incertezza, infatti, non basta a escludere la consapevolezza dell'illiceità di una condotta: l'unica soluzione è astenersi da quel comportamento, così come stabilito dalla la Corte costituzionale (sentenza 364/88).

3 commenti:

  1. A causa di un sinistro stradale ho dovuto fermare il mio veicolo, da ormai più di due anni. Il motivo del fermo è singolare, ho ripudiato l' attestato di rischio e mi ritengo impossibilitato ad assicurare qualsiasi veicolo.
    In sintesi, sono stato urtato dalla sorella di un vostro collega, un " mago" del settore, che "per magia", è riuscito a ribaltare la responsabilità del sinistro e far lievitare spropositamente i danni della sorella, intascandosi un bel pò di soldi.
    Il sinistro è stato gestito dagli uffici presso i quali il perito lavora, con evidenti complicità.
    Ho denunciato tutto all ISVAP che ultimamente ha preso provvedimenti su tale tipologia di sinistri ( sinistri fantasma).
    Naturalmente, non ho pagato il bollo, poichè non posso circolare, ma sono sicuro che avrò problemi in futuro.
    Posso rivalermi sulla compagnia.

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  2. La Legge deve essere uguale per tutti, se è nella ragione faccia valere i suoi diritti. La sua Compagnia dovrebbe tutelarla, ne parli con il Perito Assicurativo della sua Compagnia, non faccia cadere in prescrizione il sinistro.

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  3. La legge dovrebbe essere uguale per tutti, ma per le compagnie assicurative, le leggi, a quanto pare sono un optional.
    Se poi, le leggi sono delle abberranti assurdità, come il DPR 254 ( indennizzo diretto, legge Bersani), le ragioni servono a poco e i diritti non vengono neanche considerati.

    In un piccolo paese, è molto frequente che un sinistro capiti tra assicurati della stessa agenzia. Il perito della compagnia è il fratello della controparte del sinistro, lavora per l' agenzia e il cld che hanno gestito il sinistro. La compagnia si è schierata spudoratamente contro di me.
    Non mi ha assistito nè tutelato, mi ha raggirato, ma ha commesso gravi errori.

    Il sinistro è avvenuto nel dicembre 2008 , ma la pratica è stata aperta dopo un mese, il giorno seguente al rinnovo della mia polizza.
    Ho scoperto l' anno dopo di avere un sinistro addebitato. Fino ad allora mi era stato comunicato un concorso di colpa.
    Ho comunque inoltrato reclamo prima alla compagnia poi all' ISVAP, che ha aperto un istruttoria, tutt' ora in corso.
    Il provvedimento ISVAP del 4 luglio è un segnale che qualcosa si stia muovendo.

    Se vi interessa la vicenda, che ritengo emblematica della degenerazione del sistema assicurativo italiano, posso esporvela più dettagliatamente, in modo da rendervi conto dei rapporti tra compagnie e assicurati rispetto alle leggi.

    Saluti

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