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giovedì 19 novembre 2015

Abarth Classiche: la casa di cura dello Scorpione

Inaugurata alla presenza della moglie Anneliese l’officina che si prenderà cura dei restauri e delle certificazioni delle vetture costruite da Carlo Abarth a partire dal 1949. Con l’occasione nascono anche il Registro Abarth e una serie di servizi per gli appassionati del marchio.
Alle 17.30 di ieri, 18 novembre, esattamente 66 anni e tre giorni dopo la fondazione della società Abarth, le vetture del passato con il marchio delle Scorpione sul cofano hanno una nuova casa che si prenderà cura di loro: la Casa madre. All’interno delle Officine Abarth di Mirafiori, a Torino, è iniziata infatti da poche ore l’attività delle Officine Abarth Classiche, il primo progetto del neonato comparto Heritage FCA Italy, destinato ad estendersi in futuro a tutti i restanti marchi del Gruppo, allargandosi anche ad Alfa Romeo, Fiat e Lancia.
Scopo dell’iniziativa: offrire una serie di servizi di assistenza (e non solo) ai possessori di Abarth storiche che ne faranno richiesta. Servizi che spaziano dalla certificazione semplice dell’originalità dei componenti meccanici Abarth su motori, cambi, scarichi e sospensioni (il resto sarà demandato alle commissioni tecniche Asi, come già accade oggi); al restauro parziale o completo delle vetture dello Scorpione; all’attivazione di un Servizio Clienti con un numero verde dedicato; all’attivazione di un sito web (www.abarthclassiche.com) dal quale poter prenotare eventuali appuntamenti in officina o richiedere informazioni in merito all’attività di Abarth Classiche; a un servizio di trasporto vetture casa-officina-casa per i clienti che lo richiederanno; attività di tuning sulle vetture storiche.
Non solo, tra le novità anche la creazione del Registro Abarth, con lo scopo di coinvolgere gli appassionati
del marchio in una serie di attività che spaziano dalla partecipazione ai raduni storici alle corse per auto d’epoca attraverso eventi che saranno gestiti dall’Automobile Club d’Italia attraverso Aci Storico.
L’officina di restauro, che occupa uno spazio di circa 900 metri quadri, si trova all’interno del reparto di elaborazione dei modelli di serie e racing, nel complesso industriale di Mirafiori, nell’area delle Officine Abarth. L’attrezzatura disponibile comprende due ponti sollevatori, macchinari utensili e una linea di finitura accuratissima. Ogni fase del restauro verrà ripresa fotograficamente per fornire al cliente una documentazione completa dei lavori eseguiti.
Il possessore di una vettura Abarth di interesse storico non dovrà fare altro che prenotare una visita preventiva del veicolo attraverso il sito www.abarthclassiche.com e compilare l’apposito modulo online. Oppure chiamando il numero verde Abarth gestito dal Customer Service Centre di FCA. Superati i controlli sulle vetture, ai clienti, verrà consegnato l’attestato di Certificazione Componenti Meccanici Abarth, la placca di certificazione e il relativo libretto di certificazione contenente tutta la documentazione tecnica e fotografica della certificazione svolta nelle nostre Officine.
Abarth Classiche restaura tutte le vetture a marchio Abarth sia stradali sia da competizione, comprese quelle marchiate Lancia che hanno corso in seguito allo sviluppo e all’elaborazione effettuate dai tecnici Abarth. Rientrano in questo elenco tutte le auto prodotte dagli anni Cinquanta in poi.
Anni ‘50: Cisitalia 204; Abarth “1500” su base Fiat 1400; prototipi carrozzati da Ghia; Abarth “2000” su base Alfa Romeo 1900 Sprint; Fiat 600 e 750 derivazione Abarth; 500 derivazione Abarth e 750 Abarth Zagato, le famose “doppia gobba”.
Anni ‘60: 850 e 1000 TC; Abarth 595 e 695, anche nelle varianti “SS” e “Assetto Corsa”; 750 Zagato “Record Monza” e le 2200 e 2400; le “1000 Bialbero”; le Abarth-Simca “1600 GT” e “2000 GT”; le Fiat Abarth 2300 S coupé; le 850 OT e 1000 OT; sino alla OT 1600. All’elenco vanno aggiunte le OT 2000; la OT 1300 “Periscopio”; le “2000 Monoposto Record”; le OT 1000 Coupé; le 1000 OTS e la OT 2000.
Anni ’70: Fiat 124; Fiat 131; Autobianchi A112 elaborate da Abarth, 58 e 70 HP; 3000 Prototipo, monoposto e le biposto; Lancia Rally (037); Delta S4 e tutte le versioni integrali della Delta; modelli utilizzati nei trofei monomarca Fiat: Uno 70S; Uno Turbo a iniezione elettronica; Fiat Cinquecento 900 e Sporting Kit.

mercoledì 18 novembre 2015

FEDERPERITI - CORSI DI AGGIORNAMENTO PER ISCRITTI

3° step del Corso di Aggiornamento Tecnico sui guasti tecnici che si terrà Sabato 21 Novembre 2015, c/o Pista di Quattroruote Località Vairano 27018 Frazione di Vidigulfo Pavia.


domenica 15 novembre 2015

Certificato di Proprietà Digitale

Dal 5 ottobre 2015, il Certificato di Proprietà viene rilasciato dal PRA esclusivamente in modalità digitale sostituendo progressivamente, per le formalità richieste dalla suddetta data in poi, l’attuale documento cartaceo.
La digitalizzazione del Certificato di Proprietà è in linea con le disposizioni del Codice dell’Amministrazione Digitale (D. lgs n. 82/2005 e s.m.)  e comporta una serie di vantaggi per il cittadino in quanto il Certificato di Proprietà Digitale (CDPD) non può più essere smarrito o sottratto e, quindi, non dovrà più essere richiesto al PRA il duplicato con evidente risparmio di tempo e denaro.
Inoltre vengono garantiti maggiori livelli di sicurezza del documento che non potrà più essere contraffatto.
Al cittadino che dal 5 ottobre richiede una formalità al PRA, per la quale è previsto il rilascio del Certificato di Proprietà, viene emesso un CdP digitale – CDPD – che risiede nei Sistemi informativi ACI e viene consegnata una ricevuta contenente un codice d’accesso attraverso il quale è possibile visualizzare la ricevuta e il CDPD con le seguenti modalità:
  • attraverso la lettura mediante smartphone o altro dispositivo idoneo del QR-code presente sulla ricevuta;
  • collegandosi all’indirizzo web indicato nella ricevuta digitando il codice di accesso;
  • tramite la funzione “Consulta il Certificato di Proprietà Digitale”.

Attraverso le funzioni sopra descritte è possibile verificare l’autenticità della ricevuta e selezionare un link per la sola visualizzazione del CDPD.
Se, successivamente all’emissione del CDPD, sono intervenute modifiche sullo stato giuridico del veicolo (es. iscrizione di fermo amministrativo), al momento della consultazione web, il sistema segnalerà che sono intervenute variazioni. In questi casi è consigliabile effettuare una visura al PRA per verificare quali variazioni sono intervenute.

Le visure possono essere effettuate presso le Unità Territoriali  ACI PRA pagando solo l’importo di legge pari a 6,00 euro oppure tramite il servizio on line Visurenet dell’ACI al costo di 8,81 euro, comprensivi dei costi di servizio telematico e intermediazione finanziaria. La visura riporta tutte le informazioni giuridico-patrimoniali relative al veicolo, risultanti in quel momento.
Se la ricevuta con il codice d’accesso viene smarrita è possibile chiedere una ristampa gratuita rivolgendosi direttamente allo STA che l’ha rilasciata precedentemente.
Inoltre, nel caso in cui non si è sicuri se sul proprio veicolo è stato rilasciato o meno un CDPD è possibile utilizzare la funzione “Verifica tipo CdP". 
Anche se il CDPD viene conservato digitalmente negli Archivi dell’ACI, la proprietà del documento rimane esclusivamente dell’intestatario del veicolo e solo questo (o eventuale soggetto avente titolo) può disporne.
Come fare per richiedere una formalità al PRA in presenza di CdP digitale (CDPD):

Se si è in possesso di un CDPD e si deve effettuare una formalità al PRA occorre rivolgersi, a uno Sportello Telematico dell’Automobilista.
La richiesta della formalità può essere presentata solo dall’intestatario o avente titolo, non essendo il semplice possesso della ricevuta con i codici di accesso titolo sufficiente.
Se la richiesta è presentata tramite un terzo soggetto delegato è necessario presentare allo STA una Delega sottoscritta dall’intestatario o avente titolo con allegata fotocopia del documento di identità.
Presso lo STA si potrà chiedere l’espletamento dell’intera formalità o, qualora la formalità non possa essere conclusa presso lo stesso STA (ad es. se vi è la necessità di redigere l’atto di vendita che prevede la firma di più soggetti diversi), potrà essere chiesta, senza il pagamento di alcuna tariffa pubblica, la predisposizione del supporto cartaceo necessario per completare la formalità presso altro STA.

http://www.aci.it/i-servizi/guide-utili/guida-pratiche-auto/certificato-di-proprieta-digitale.html

Cass. ord. n. 26074 del 20.11.2013 - Revisione auto obbligatoria anche se hai la targa prova -

Cass. ord. n. 26074 del 20.11.2013

Anche gli intestatari di un veicolo con “targa prova” sono obbligati ad effettuare la revisione periodica del mezzo. 
Altrimenti interviene ugualmente la sanzione. 
Perché si configuri la violazione della relativa norma del codice della strada è, infatti, sufficiente che il mezzo sia sprovvisto di revisione.   È questo il tenore di una ordinanza interlocutoria di ieri della Cassazione. 
Nessuna norma (argomenta la Suprema Corte) consente di circolare con un autoveicolo non revisionato e potenzialmente pericoloso per gli altri utenti della strada, anche se provvisto temporaneamente della targa prova, utilizzata per collaudi e prove tecniche.   Il codice della strada punisce con una sanzione amministrativa da 148 a 594 euro chiunque circoli con un veicolo che non sia stato presentato alla prescritta revisione. 
Tale sanzione è raddoppiabile in caso di revisione omessa per più di una volta in relazione alle cadenze previste dalle disposizioni vigenti oppure nel caso in cui si circoli con un veicolo sospeso dalla circolazione in attesa dell’esito della revisione

http://www.semaforo-verde.it/Giurisprudenza/Giurisprudenza2013/OrdinanzaCassazioneCivile26074del20112013/tabid/1123/Default.aspx

mercoledì 4 novembre 2015

FEDERPERITI - prima realtà italiana tra le società di servizi alle imprese ad avere conseguito la certificazione ISO 9001 versione 2015


FEDERPERITI - Federazione Italiana tra le Associazioni di Periti Assicurativi e Danni - è la prima realtà italiana tra le società di servizi alle imprese ad avere conseguito la certificazione ISO 9001 secondo la nuova versione del 2015, il cui certificato è stato consegnato oggi da TUV Rheinland Italia, leader mondiale nei servizi di certificazione e ispezione di terza parte. 











Nella foto il momento della consegna del certificato ritirato dal Presidente di Federperiti Filippo Zaffarana.i.