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sabato 19 luglio 2014

Colpo di frusta

Gli italiani sono gracili. Delicatissimi. E basta un nulla per danneggiare
il loro fisico deboluccio. Ad un qualsiasi esperto di
statistica noi appariamo così, visto che su 100 incidenti automobilistici
da noi 21 provocano danni fisici contro i 10 di Francia, Germania
e Belgio e gli 11 del Regno Unito. Solo che questo esperto di
statistica dovrebbe essere appena sceso da una navicella spaziale
dopo un viaggio infinito perché tutti sanno che in Italia si
denunciano danni fisici anche quando non ci sono. Principale di
questi mali? Ovviamente il famoso “colpo di frusta” denunciato al
ritmo di 700 mila volte l’anno – record mondiale – perché è impossibile
diagnosticarlo in modo strumentale. In questi casi infatti
l’automobilista dichiara solo di avere «mal di collo» e il medico
diagnostica «il paziente lamenta forti dolori cervicali». Fine: la
truffa all’assicurazione è servita.
Eppure, anche per quanto riguarda le vittime in buona fede, il
colpo di frusta non lascia danni permanenti. Anzi: secondo un test
su 200 pazienti con dolori al collo eseguito al Policlinico Umberto
I di Roma è stato dimostrato che nell’85 per cento dei casi dal
“colpo di frusta” si guarisce completamente.
Ma è la legge che favorisce le truffe: in Italia con tre punti di
invalidità – quelli che normalmente si danno per il colpo di frusta
– si ha diritto al risarcimento. In Francia e in molti altri Paesi no.
Così noi arriviamo a spendere circa 3000 euro per risarcire un automobilista
vittima del colpo di frusta, pari a 2 miliardi di euro. E
alla madre di tutte le domande (quanto si potrebbe risparmiare alla
fine sulla polizza senza tutte queste truffe?) risponde direttamente
l’ANIA, l’associazione che rappresenta tutte le compagnie che
operano in Italia: «Se il valore della frequenza ed il costo medio
dei sinistri in Italia fossero uguali a quello della Francia – spiegano
– si potrebbe stimare il calo dei danni risarciti di oltre il 50 per
cento, ossia il prezzo della copertura per l’assicurazione RC Auto
si potrebbe dimezzare». Iperbole? Giudicate voi: in Francia la frequenza
sinistri è del 4,4 per cento ed il costo medio per sinistro di
3.515 euro; in Italia la frequenza sale all’8,6 ed il costo a 3.972
euro per sinistro...
Non solo: in Italia abbiamo un’enorme differenza di frequenza di
sinistri anche fra regione e regione, fra Nord e Sud. Questo
significa che la lotta alle truffe in alcune zone, come la Puglia o la
Campania, potrebbe portare a incredibili riduzioni dei prezzi delle
polizze, anche nell’ordine del 50 per cento. Certo, il decreto sulle
liberalizzazioni ha stabilito che “in caso di incidente stradale le
lesioni di lieve entità, che non siano suscettibili di accertamento
clinico strumentale obiettivo, non potranno dar luogo a risarcimento
per danno biologico permanente”.
E’ già qualcosa, ma è solo un primo passo. l’ANIA, l’associazione che rappresenta tutte le compagnie che
operano in Italia: «Se il valore della frequenza ed il costo medio
dei sinistri in Italia fossero uguali a quello della Francia – spiegano
– si potrebbe stimare il calo dei danni risarciti di oltre il 50 per
cento, ossia il prezzo della copertura per l’assicurazione RC Auto
si potrebbe dimezzare». Iperbole? Giudicate voi: in Francia la frequenza
sinistri è del 4,4 per cento ed il costo medio per sinistro di
3.515 euro; in Italia la frequenza sale all’8,6 ed il costo a 3.972
euro per sinistro...
Non solo: in Italia abbiamo un’enorme differenza di frequenza di
sinistri anche fra regione e regione, fra Nord e Sud. Questo
significa che la lotta alle truffe in alcune zone, come la Puglia o la
Campania, potrebbe portare a incredibili riduzioni dei prezzi delle
polizze, anche nell’ordine del 50 per cento. Certo, il decreto sulle
liberalizzazioni ha stabilito che “in caso di incidente stradale le
lesioni di lieve entità, che non siano suscettibili di accertamento
clinico strumentale obiettivo, non potranno dar luogo a risarcimento
per danno biologico permanente”. Ma ……

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