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sabato 19 luglio 2014

Incidenti fantasma

L’Italia, fra i tanti record negativi in tema di assicurazione ne ha
anche uno che ha dell’incredibile: siamo l’unico Paese d’Europa
nel quale 2 feriti su 3 negli incidenti stradali, sfuggono alla
preliminare verifica dei rilievi delle forze di polizia. Incrociando i
dati dell’ISTAT e quelli dell’ANIA, l’Associazione Nazionale fra le
Imprese Assicuratrici, si scopre insomma che ci sono 741.151
vittime in più, che vanno ricercate in un sommerso nebuloso nel
quale ci dobbiamo mettere certamente gli eventi annotati nel cid,
ma anche le truffe o le frodi alle compagnie, con una ricaduta
pesante sulle tasche del contribuente. Ciò, ovviamente, comporta
una crescente incapacità dell’utenza di corrispondere i premi assicurativi,
con conseguente aumento degli atti di pirateria e del
ricorso al mercato delle assicurazioni false per non parlare delle
sempre più frequenti fughe all’alt della polizia.
Già appare sospetto il fatto che la frequenza dei sinistri in Italia
sia di 8,6 ogni 100 assicurati, di fronte ad una medie UE di 7,2. Ma
ancora più incredibile è il dato che in Italia circa il 21 per cento
dei sinistri provochi danni alle persone, contro una media europea
di 13,5 e paesi vicini al nostro per tipologia della mobilità come
Francia, Germania e Belgio che si fermano intorno a 10 per cento.
«Crediamo», ci ha spiegato il presidente dell’ASAPS Giordano
Biserni «sia giunto il momento di vedere chiaro in quella fetta di
due terzi di incidenti non rilevati dalle forze dell’ordine e soprattutto
quei due terzi di feriti che vengono liquidati dalle compagnie con
il riconoscimento di invalidità che vanno, secondo l’ANIA, nel 87
per cento dei casi da 1 a 9 punti e nel 70 per cento con invalidità
ricomprese tra 1 e 2 punti. Sono costi enormi derivanti da incidenti
con dinamiche da accertare nei dettagli, soprattutto con le verifiche
delle lesioni attraverso la ricostruzione a tavolino dei sinistri,
magari individuando appositi uffici e autorità con poteri di polizia
giudiziaria per accertare la reale portata dei fatti.

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